domenica 10 luglio 2016

Verona: terzo giorno

Oggi e domenica ed è anche il nostro ultimo giorno qui a Verona: decidiamo di rpendercela con molta ma molta calma. Usciamo dopo la rassicurazione della proprietaria del B&B che possiamo lasciare i nostri bagagli in appartamento fino alle 14.00 quindi abbiamo tutto il tempo che vogliamo per andare ancora a zonzo per questa bella citàà senza il peso degli zaini. Proprio davanti a noi c'è Miozzi, una famosa (almeno leggendo in internet) pasticceria di Verona e decidiamo di fermarci qui per la colazione.




Ad essere sincera buono tutto ma niente di speciale. Da stupida pensavo di fare oggi il giro delle chiese che ci mancano... peccato che essendo domenica molte sono chiuse ai turisti. Vabbè, vedremo quello che si può. Usciti dalla pasticceria prendiamo via Diaz andando verso il centro, per prendere poi via Catore, girare poi in via Mazzini fino all'incrocio con via Scala che imbocchiamo epr arrivare sullo stradone San Fermo e ammirare, almeno da fuori, la Chiesa San Fermo: una basilica dove lo stile romanico e gotico si fondono.






Proseguiamo sulla via per ammirare anche il retro della chiesa e prendere poi il ponte Navi.



Una volta attraversato seguiamo la via interrato dell'aqcua morta fino a svoltare a destra in via Carducci in fondo alla quale giriamo a sinsitra su via Giardino Giusti: che sono la nostra prossima meta. In questo caso la Verona card dà diritto ad una riduzione, il biglietto costa 5 euro anzichè 7.











































Qui scopriamo, però, che il palazzo non è visitabile perchè non hanno terminato i lavori... ecco questo un po' scoccia visto che sul sito non se ne parla da nessuna parte. Ma ormai siamo qua e cerchiamo di goderci il giardino che devo ammettere essere stato una paicevole sorpresa. La prima reazione è stata: cioè scusa 5 euro per questo giardino qua? Perchè, a prima vista, sembra davvero piccolo ma solo girandolo, ancor più che guardando la mappa, si scopre che si sviluppa parecchio in verticale: e quindi la scaripnata si fa interessante. Niente di faticoso, ma la visita acquista tutt'altro sapore, soprattutto per la vista che si a su Verona da un punto leggermente rialzato. Vai su, vai giù, fai mille foto nel labirinto di siepi basse, sediamoci sulla panchina all'ombra qua in alto che c'è una bella arietta e il tempo vola: quando usciamo ci accorgiamo che la visita ci ha tenuti occupati per più di un'ora. Ritorniamo verso il centro, con calma che oggi non ci va proprio di correre, usciti dal giardino svoltiamo a sinistra e poi ancora a destra in via Carducci che percorriamo fino a ponte Nuovo in modo da poter vedere, anche lei solo dall'esterno, la Chiesa San Tomaso.



Attraversiamo il ponte e percorriamo un breve tratto di via Nizza prima di girare a destra in via al Cristo e andando sempre dritto sempre dritto sempre dritto fino a quando si arriva in via Salici e sulla destra si ha via Pietà Vecchia che andiamo ad imboccare ed eccoci arrivati al Duomo. E' presto per le visite dei turisti che la domenica iniziano alle 13.30 ma ci intrufoliamo ansieme a tanti altri turisti che, se devo essere sincera, sembrano più attirati dalla frescura e dalla possibilità di sedersi sulle panche che non dalla voglia di ammirare gli interni della chiesa.










Ci facciamo un po' intimorire dai cartelli che intimano lo stop ai visitatori e facciamo un giro veloce della Basilica: che, tra l'altro, è anche poco illuminata (sicuramente a causa del fatto che ancora non è orario di visite). Usciti dalla Basilica ci duole constatare che è quasi arrivato il momento di salutare Verona... ci resta giusto il tempo per andare a prendere del cibo da asporto, giochiamo la carta La bottega delle Gina che mangiamo in appartamento al fresco del condizionatore.

Alle 14.00 consegnamo la chiave di quello che per 3 giorni è stato il nostro fresco rifugio e ci incamminiamo verso la stazione, sprezzanti del caldo sole che batte impietoso sulle nostre testoline.
Prendiamo vi Diaz, per ripercorrere quel tragitto che ormai ci è tanto familiare per arrivare in piazza Bra percorrendo via Oberdan.

 Ultime foto all'Arena

e poi via verso corso di Porta Nuova

alla fine del quale troviamo Piazzale Porta Nuova


e poco più avanti sulla destra la Stazione.
Arriviamo in stazione con largo anticipo e per fortuna aggiungo: il nostro regionale è stato cancellato! Ovvio che con la fortuna avuta all'andata non potevamo aspettarci diversamente. Comunque grazie alla performanza dell'Andrea e all'app di trenitalia riusciamo a prendere i posti sul primo frecciabianca che ha comunque 10 minuti di ritardo. Nonostante questo Riusciamo anche a prendere il Malpensa che ci riporta in quel di Rescaldina.

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