domenica 13 dicembre 2020

Curtis e i fermatenda

Oggi Curtis si è presentato con un'idea geniale... la modestia l'ha presa da me.

 

Un fermatenda, sai la novità.

Si ma c'è una sorpresa, no, non è qui dietro

Ce lo spiega Curtis il trucchetto

 

Giriamolo e vediamo nel dettaglio, già qua si può capire il trucchetto

 

la calamita non è incolalta al cristallo di neve, ma a del velcro, quindi è possibile cambiare le decorazioni del nostro fermatenda quando preferiamo senza doverlo ogni volta rifare



Ad esempio potrei sostituire i cristalli con degli gnometti, basterò mettere un pezzo di velcro dietro agli gnometti

 e poi far aderire il velcro alla corrispondente parte sulla calamita


 
abbiate pietà e non commentate lo stato dei vetri... lo so li devo lavare, ma poi sappiate che pioverà, comunque ecco il fermatenda


sabato 12 dicembre 2020

Curtis e Stella

Curtis è sempre un valido aiuto nella preparazione di tag e biglietti di Natale, eccolo alle prese con Stella e il suo amico Yeti.



 

venerdì 11 dicembre 2020

Curtis e l'albero in giardino

Ecco dov'era spartio Curtis: in giardino ad addobbare il vecchio albero con luci calde e decorazioni oro. Una bellissima sorpresa.



 

mercoledì 9 dicembre 2020

Curtis e il bricolage

Ma cosa sta combinando? Non ne ho idea... misura, avvita, che si sia dato al bricolage? Mi sa che mi tocca aspettare per scoprirlo. 

 


 

domenica 6 dicembre 2020

sabato 5 dicembre 2020

venerdì 4 dicembre 2020

Curtis respira l'aria di casa

 Aspettando l'esito del tampone Curtis si rilassa tra balcone e giardino che, grazie alla neve, gli ricordano casa.

 


mercoledì 2 dicembre 2020

Curtis in quarantena

Curtis è a casa, ma elfo o no, arrivando dal Polo Nord, deve scattare la quarantena.
Per fortuna, quella elfica, dura solo un giorno.

 


martedì 1 dicembre 2020

Il ritorno di Curtis

 Neppure una pandemia può fermare il mio amato The elf on the shelf.

Così, rispettando ogni norma di sicurezza il mio elfo è arrivato su di un mezzo proprio decidamente "areato". 

Bentornato a casa Curtis.


 


martedì 25 agosto 2020

A zonzo per Venezia: giorno 2

Partiamo in quarta con una colazione importante fatta nel bel giardino dell'hotel.





facciamo il check-out e lascimo gli zaini in hotel, poi via per continuare l'esplorazione della città.
La prima metà sarà la Chiesa di San Giorgio. Quindi direzione Piazza San Marco, o meglio l'imbarcadero da cui parte il traghetto della linea 2 per l'isola di San Giorgio Maggiore. Ovviamente non è facile arrivarci senza fare mille mila foto, ogni angolo, scorcio, vista è incantevole.



  










In piazza San Marco poi non ne parliamo.




Finalmente eccoci "in navigazione" in soli 2 minuti al costo di 10 euro a testa (per andata e ritorno)
eccoci sull'isola che si trova proprio davanti a San Marco e Venezia.

Già dal piazzale della Chiesa la vista è incredibile: chissà dal campanile!
Saliamo al costo di 6 euro con un veloce e pratico ascensore, e ci possiamo godere la vista a 360° sulla laguna di Venezia: un vero incanto. Ovunque spazi lo sguardo si resta rapiti.

 



 






















Finita la visita alla Chiesa riprendiamo il traghetto e torniamo a Venezia. La prossima tappa è la terrazza T Fondaco dei Tedeschi. Ci arriviamo con una bella scarpinata per il centro, speravamo di riuscire a prenotare l'accesso dal tablet ai piedi della terrazza ed invece sorpresa: il tablet non c'è. L'unico modo di prenotare è tramite il sito, ma ci informano che il primo slot libero sarebbe stato 3 ore dopo. Quindi nulla, optiamo per rifarci un "giro" sul Ponte di Rialto.


Poi presi dalla voglia di camminare decidiamo di dirigerci verso la punta della Dogana per avere un'altra vista ancora su Venezia e San Giorgio e nel tragitto, goderci ogni angolo dell'isola. Quindi puntiamo verso sud, passiamo per Campo Santo Stefano e ripercorriamo il ponte dell'Accademia. Cambio di direzione, si va verso est passando per la Collezione Peggy Guggenheim fino ad arrivare alla Basilica di Santa Maria della Salute e subito dopo ecco la punta della Dogana.









Ci godiamo il venticello fresco e poi, vista l'ora decidiamo di tornare verso l'albergo.







Ci rilassiamo un po' in giardino godendoci l'ombra e il fresco venticello, 

 

recuperiamo gli zaini e ci incamminiamo verso la stazione con una breve tappa al Bacareto da Lele per prendere i mitici ciccheti per il viaggio.




Il tempo a Venezia è davvero volato, ma questo è un arrivederci alla prossima volta.