martedì 15 agosto 2017

Copenaghen: giorno 2



Alle 9.00 siamo fuori dall’albergo per fare colazione: decidiamo di fermarci da Lagkagehuset in Vesterbrogade, 4, qui scopriamo che i dolci danesi sono molto dolci, per me quasi stucchevoli. 
 


Usciamo e ci dirigiamo verso la chiesa Vor Frue, l’edificio  è piccolo e la visita veloce: le chiese a Copenaghen sono ben poco decorate. 








Riprendiamo il nostro giro, la prossima meta è Rosenborg: il castello cittadino immerso nel verde dei Giardini del re.
 





Ritiriamo i biglietti, gratis grazie alla Copenaghen Card, prendiamo una cartina in italiano, lasciamo lo zaino negli appositi armadietti e visitiamo dal piano terra fino al secondo piano
 
























per  poi scendere al piano interrato dove una scala porta alla sala blindata: la famosa sala del tesoro che custodisce i gioielli della corona.
























Finiamo la visita al castello e ai giardini che sono le 12.40 riemergendo dai sotterranei che ci portano sull'altro lato del castello che ci offre una buona occasione per scattare altre mille foto a questo edificio che ci piace proprio tanto.













Decidiamo di pranzare prima di buttarci nella prossima tappa.
Mangiamo due paninetti al Big Apple, un locale che è all’angolo dei giardini del re.



Riattraversiamo i giardini per arrivare al SMK, la Galleria Nazionale di Danimarca.

 


Sfortunatamente diverse sale sono chiuse, ma riusciamo comunque a visitare la galleria Arte europea 1300-1800, Arte francese 1900-1930 per poi continuare con l’arte danese e internazionale dal 1900. Mentre la parte di arte moderna fatico sempre a comprenderla.

































Quello che mi è rimasto impresso di questo museo sono i robot realizzati da Nam June Paik, artista coreano-americano, che rappresentano i quattro uomini più illustri della storia danese: lo scrittore H.C. Andersen, il fisico Niels Bohr, il regista Carl Th. Dreyer e il filosofo Søren Kierkengaard.


 













Finita la visita riattraversiamo il parco per raggiungere la torre rotonda.


 
La salita è semplice visto che non ci sono scalini ma un’unica rampa a spirale e ci sono delle “tappe” dove osservare la chiesa,





una piccola mostra che racconta la storia della torre












e il sottotetto della chiesa.







L’ultimo tratto è un filo più scomodo con scalini stretti e a doppio senso di circolazione ma fattibilissimi. La vista da qui è fantastica ed essendo il cielo limpido vediamo, in lontananza, il ponte che collega la Danimarca con la Svezia.







 












Scendiamo e ci dirigiamo





verso la Chiesa Holmens dove si trova l'attracco da cui parte il giro di circa un’ora del Netto Boats. Arriviamo giusto in tempo per prendere l’ ultimo battello. Il conducente è un personaggio e la ragazza che ci fa da guida, in inglese,  è simpatica e preparata. Il cielo è meraviglioso, azzurro con nuvole bianche che correvano da ogni parte, la luce del pomeriggio inoltrato tinge tutto un po’ d’oro. 






































Il tour finisce alle 19.00, giusto in tempo per tornare verso l’albergo.
Passando dalla piazza del municipio facciamo una breve sosta epr ascoltare l'esibizione sul palco del pride








poi riprendiamola strada verso l'hotel e decidiamo di fermarci a mangiare ancora all’Astor pizza, Andrea prova la pizza in teglia, mentre mi strafogo di all you can eat di pizza.


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