venerdì 8 luglio 2016

Verona: primo giorno

Per strane e incredibili coincidenze astrali i treni sono quasi in orario e partendo da Rescaldina alle 8.00 alle 11.00 siamo a Verona stazione Porta Nuova.
Prima tappa appena scesi dal treno è l'acquisto della Verona card per 48 ore (22 euro a testa) comoda perchè permette l'ingresso ai maggiori punti d'interesse di Verona e la circolazione sui mezzi pubblici, è interessante che la sua validità parta dal primo utilizzo.
Appena usciti ci dirigiamo verso la piattaforma D per prendere un autobus che fermi nelle vicinanze del nostro B&B, altra fortuna poco dopo arriva il 61 che fa al caso nostro: ferma in via Diaz.
Quindi prima delle 11.30 abbiamo già sbrigato le formalità al B&B Lady Verona e preso possesso del delizioso appartamento.



Abbandoniamo qui gli zaini e prima di partire alla scoperta della città, pranziamo velocemente con un panzeretto e delle patatine presi da la Panzerotteria che è proprio davanti a noi, panzerotto un po' piccino ma decisamente buono mentre di contro la porzione di patatine è fin troppo abbondante.
Rifocillati dal cibo partiamo cartina alla mano. Si ma quale? Dopo essere impazzita a cercare  cartine e guide in ogni libreria di Milano, alla fine, ci siamo trovati benissimo con la cartina della città che propone anche dei percorsi scaricabile dal sito del turismo di Verona.
Partendo proprio da uno dei percorsi proposti (C) decidiamo di partire dalla meta più vicina: Castelvecchio.
Quindi prendiamo Riva san Lorenzo che costeggia l'Adige e ci permette di avere una bella vista del ponte Scaligero, passando poi per il vicolo Calcina ci troviamo su via Cavour dove troviamo il primo punto d'interesse: l'Arco dei Gavi.


 


Le foto di rito a questo abbagliante arco (di pietra bianca che con il sole a picco lo fa davvero splendere), foto anche alla pavimentazione originale di epoca romana e pochi passi dopo eccoci all'ingresso di Castelvecchio dove utiliziamo, per la prima volta, la nostra VeronaCard.
Cominciamo quindi con la visita al museo che espone importanti collezioni di arte medievale, rinascimentale e moderna. La visita ci porta verso l'alto e al camminamento sulle mura: davvero scenografico.





























 Quando usciamo attraversiamo il ponte Scaligero, anche questo un tripudio di pietra e cotto. Attraversandolo pare quasi di sentire il rumore degli zoccoli dei cavalli... mentre nella realtà bisogna solo fare attenzione ai ciclisti che sfrecciano.




Dall'altra parte dell'Adige troviamo l'Arsenale: che peccato è completamente in rovina e all'interno vediamo un tentativo di piccolo parco con campus estivi... triste a dir la verità e tanto ma proprio tanto degrado. Vedere una struttura così interessante e con una storia così ricca lasciata al più completo abbandono fa proprio tristezza.


Continuiamo così il nostro percorso verso la tappa successiva: la Basilica si San Zeno. Usciti dal retro dell'Arsenale svoltiamo a sinistra in via Repubblica per prendere il ponte Risorgimento. Proseguiamo dritti fino in via Pontida per poi svoltare a sinistra in via Abbazia ed eccoci arrivati. La piazza è grande e assolata ma delle strategiche panchine poste sotto dei grandi alberi ci promettono un attimo di riposo e tregua dal sole cocente permettendoci di ammirare la basilica dall'esterno: uno splendido esemplare di stile romanico veronese.



Poi entriamo alla scoperta dei suoi tesori: “San Zen che ride”, la statua del Santo patrono protettore dei veronesi e dei pescatori d’acqua dolce e la Cripta, dove si trova il corpo di San Zeno, custodito in un sarcofago e con il volto coperto da una maschera d’argento.














Usciti dalla basilica proseguiamo a sinistra in direzione per vedere San Procolo che si trova proprio qui a fianco ma è chiusa.


Quindi continuamo il nostro peregrinare per chiese arrivando in Piazza Corrubbio, proseguendo in via Rosmini e girando a destra in via Pellico e e successivamente a sinistra in via Saffo (ecco così abbiamo circumnavigato al chiesa: fossimo andati dritti su via Rosmini ci saremmo arrivati prima ma camminare ci fa bene dai...) e siamo così alla Chiesa San Bernardino.






La chiesa ha una semplice facciata gotica e un portale rinascimentale, per arrivarci passeggiamo in un piccolo delizioso colonnato. L'interno è ad una singola navata con una piccola navata sulla sinistra ma quello che ci colpisce maggiormente è  la cappella Pellegrini a cui si accede attraverso un arco a destra della zona presbiteriale, quasi nascosta è un vero e prezioso tesoro: disegnata su ispirazione del Pantheon, in marmo candido e piena di luce.




Abbiamo così finito il primo percorso proposto e decidiamo che ci meritiamo un ristoratore riposo, con aria condizionata, in quella che sarà casa nostra per i prossimi giorni,  prima di cena. Usciti dalla chiesa e continuando su Stradone Provolo, ci troviamo nuovamente davanti a Castelvecchio e ci viene in mente la "missione stupida" che ci siamo prefissati: fare un screenshot dallo smartphone delle webcam che ci inquadrano e qui in corso Castelvecchio, davanti all'ingresso, ce ne è una: impossibile resistere e scattano le prove che finalmente vanno a buon fine.
 


Ora si che possiamo ripercorrere corso Cavour fino alla porta Borsari, girare a sinistra in via Diaz ed eccoci a casa.
Un'oretta di fresco ci basta per riprenderci dal sole e dalla stanchezza ed alle 19.00 siamo affamati: optiamo per cenare da Oblò che è qui davanti alla porta Borsari e siamo fortunati: essendo così presto troviamo un tavolo e ci mangiamo due ottimi hamburger.





Ci rendiamo conto di non aver ancora visto uno dei simboli (forse il maggiore) della città: l'Arena, ci incamminiamo quindi per via Oberdan alla fine della quale vediamo spuntare l'Arena. Verona è sicuramente una città a dimensione uomo e il centro è tutto girabilissimo a piedi... si è sempre a 5 massimo 10 minuti da qualsiasi attrazione si voglia visitare!





Ci perdiamo in mille foto e poi continuiamo il nostro peregrinare circumnavigando l'anfiteatro per prendere via Anfiteatro che diventa presto via Stella: vogliamo vedere dove si trova la casa di Giulietta che sarà la nostra prima tappa domani mattina... prima che venga presa d'assalto da orde di turisti. Qui mi confondo un po' e vado un filo troppo oltre, ma è tutto così vicino che presto ci accorgiamo che arrivando da via stella è sufficinete svoltare a sinistra in via Cappello per trovarsela lì, poco più avanti, sulla destra.  Allora preseguiamo verso piazza Erbe per avere una prima impressione di questa piazza e ne rimaniamo affascinati.









Foto foto foto, giro della piazza che non è certamente enorme e tornia poi verso l'Arena, questa volta percorrendo via Mazzini, nella speranza di rubare qualche scatto all'anfiteatro illuminato ma c'è ancora troppa luce e decidiamo che per le foto in notturna faremo una speciale spedizione domani.
Torniamo verso l'Arena per rubare ancora qualche scatto.




e alla Porta Borsari




Prima di rientrare, visto che tanto è proprio qui davanti, proviamo a scattare qualche foto a Castelcchio e al ponte Scaligero dal ponte della Vittoria: la vista pare proprio una cartolina!










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