Vacanze estive 2020: 2 giorni o meglio, 29 ore e 33 minuti, a Venezia.
41.032 passi.
1.390 foto scattate.
Andiamo con ordine: partiamo da Milano Centrale con il frecciarossa delle 8.45 e puntuali arriviamo a Venezia alle 11.15.
Le previsioni davano nuvole con possibili piogge: ci accoglie un sole caldissimo.
Usciti dalla stazione ci dirigiamo verso il nostro albergo: Hotel Moresco, è a 5 minuti di strada.
Arriviamo e ci accolgono con un aperitivo gentilmente offerto dalla struttura: un vero 4 stelle... non ci siamo abituati...
Quando usciamo per iniziare i nostri giri incontriamo quella che pensavo essere una semplice "conoscenza virtuale" e si è rivelata una persona straordinaria: Vecchio Zac. Si è preso la briga di raggiungerci per farci fare un veloce giro dei dintorni inondandoci di nozioni e informazioni che hanno reso la città ancora più affascinante.
Ci racconta della differenza tra calli, fondamenta, rami e campi e tutto sembra molto più chiaro. Altra stravaganza di Venezia è la numerazione dei civici che non avviene per via ma per sestieri (ossia per quartiere) quindi si posso trovare numeri altissimi in una calle molto corta e persino diverse numerazioni nel caso di cambio sestriere della stessa calle fra un lato e l'altro. Insomma Venezia sembra essere un incredibile mondo a parte.
Ci mostra la chiesa di San Pantalon che custodisce uno dei più grandi dipinti al mondo: sul soffitto vi si trova Il martirio di San Pantalon, opera di Gian Antonio Fumiani, dipinta tra il 1680 e il 1704. Poi via verso il Campo Santa Margherita dove troviamo, sorpresa, degli alberi che non sono così comuni come si possa pensare a Venezia, e qui ci racconta che Venezia è circondata dall'acqua, si, ma salata e non avendo sorgenti trovare il modo di immagazzinare l'acqua piovana era fondamentale.
Poi si riparte per il vicinissimo Ponte dei Pugni
e anche qui ci spiega che il ponte deve il nome a un'antica faida: la Guerra dei pugni tra Castellani e Nicolotti che si scontravano a "pugni" sulla parte superiore del ponte, a quel tempo sprovvisto di ringhiere: chissà quanti tuffi.
Appena scesi dal ponte troviamo la barca della frutta
e vediamo poi la Chiesa di San Barnaba, celebre per il ruolo nel film ‘Indiana Jones e l'ultima crociata', la chiesa (solo negli esterni) è stata utilizzata per ambientarvi una biblioteca e nel campo antistante la chiesa hanno girato la scena del film in cui Indy, dopo essere penetrato negli (inesistenti) sotterranei alla ricerca della tomba di uno dei cavalieri custodi del Santo Graal, esce da un tombino al centro del campo, sorprendendo i clienti del bar seduti ai tavolini.
Mentre camminiamo verso il Canal Grande, Vecchio Zac, da veneziano doc, ci racconta anche delle difficoltà di vivere in una città come Venezia: ti riempi gli occhi di bellezza ma se ti vuoi comprare un grande elettrodomestico non è proprio semplice... il solo trasporto diventa un'impresa e non parliamo del fatto di portarlo, magari, ad un terzo piano ovviamente senza ascensore. Nel frattempo sbuchiamo sul canale simbolo della città e ci troviamo davanti Palazzo Malpiero e Palazzo Grassi, a fianco, invece, Ca' Rezzonico.
Il tempo è davvero volato sotto la guida di Vecchio Zac che ci riporta verso calle Lotto dove ci salutiamo e noi procediamo la nostra esplorazione.
Prossima tappa lo squero di San Trovaso: uno dei pochi luoghi dove si costruiscono e si riparano ancora le gondole. (per qualche foto ci siamo anche tolti la mascherina...)
Passiamo davanti alla Chiesa di Santa Maria del Rosaio
per poi tornare verso il centro, la prossima tappa è il Ponte dell'Accademia
che ci regala una meravigliosa vista sul Canal Grande: vediamo da un lato la Chiesa della Salute, dall'altro ci permette di vedere fino alla curva detta “volta del Canal”.
Dopo un numero infinito di foto riprendiamo il nostro cammino verso Campo Santo Stefano per poi raggiungere la Fenice
e poi, tramite la Frezzaria, la strada così chiamata perchè vi si fabbricavano le frecce, e passin passeto, ponte dopo ponte, scorcio dopo scorcio
arriviamo alla Scala Contrarini del Bovolo.
ma smetteremo mai di scattare foto?
Ma abbiamo tergiversato fin troppo: è arrivato il momento di dirigerci verso il cuore di Venezia: Piazza San Marco. Che fortuna, la troviamo decisamente vivibile... niente orde di turisti e possiamo goderci appieno dello spettacolo della Basilica, il campanile, la Torre dell'orologio e il Palazzo Ducale.
Piazza San Marco ci regala anche una bella vista su San Giorgio.
Seguendo la Riva degli Schiavoni arriviamo al Ponte della Paglia che ci regala la vista sul celebre ponte coperto in pietra bianca: il Ponte dei Sospiri.
Il ponte collega Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove. La
tradizione dice che il nome deriva dai tempi della Serenissima, quando i
prigionieri che passavano dalla prigione agli uffici degli Inquisitori
di Stato per essere giudicati, attraversandolo, sospirassero davanti alla prospettiva di vedere per l'ultima volta il mondo esterno.
Mentre girovaghiamo per arrivare a Santa Maria Formosa ci lasciamo incantare dagli scorci e il gioco dei riflessi sull'acqua
e all'incrocio tra Ruga Giuffa e C. de Mezzo troviamo questa porta spettacolare che è proprio lì che ci attende.
Riprendiamo il nostro itinerario e dopo la Chiesa
ci dirigiamo verso la libreria Acqua Alta: dalle foto viste sul web ho delle aspettative altissime che non vengono deluse.
Il tempo di girarla, comprare un libro (strano è?) e scattare una miriade di foto e siamo di nuovo per le calli: direzione Ponte dei Conzafelzi. Cercando informazioni sulla città sono incappata nella foto di questa casa circondata su 3 lati acqua (che ci ha subito riportato ad una vista altrettanto affascinante ad Amburgo). E' proprio qui dietro!
La prossima meta è la Basilica dei Santi Giovanni e Paolo
per poi farci una bella scarpinata fino al Ponte di Rialto, stupendo ma troppo affollato per i nostri gusti.
Iniziamo ad essere un po' stanchi e decidiamo di tornare in albergo per un po' di riposo prima della cena.
e ci godiamo il panorama dalla finestra
Abbiamo
prenotato vicino all'albergo quindi usciamo proprio poco prima delle
19.30 e in pochi minuti eccoci al Ristorante pizzeria Dolfin.
Locale consigliatissimo.
dopo cena, per sentirci meno in colpa per tutto quel buon cibo mangiato, facciamo una passeggiata verso il ponte dell'accademia per godere della vista dal ponte con le luci della notte.
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