Oggi gita a Hillerød, quindi sveglia presto e alle 8.30
siamo già in stazione,
facile visto che siamo a 5 minuti a piedi. Prima tappa
Mad cooperative per prendere dei dolcetti per la colazione e dei panini per il
pic-nic. Alle 9.03 prendevamo il treno della linea E diretto a Hillerød.
In 50 minuti di viaggio dalla stazione centrale arriviamo a
destinazione.
Usciamo dalla stazione, attraversiamo la strada e vediamo
subito il cartello che indica la direzione da seguire per arrivare al castello
di Frederiksborg, seguiamo le indicazioni fino al laghetto, qui decidiamo di
costeggiarlo andando a sinistra e arriviamo così all’entrata del castello.
La costruzione è incantevole e già dall’esterno ci perdiamo
in mille fotografie.
Prendiamo i biglietti, lasciamo la mia carta d’identità come
garanzia delle due audio guide in italiano che ci vengono consegnate, quindi partiamo
con la visita delle 70 sale oltre la Cappella dell’incoronazione le cui pareti
sono ricoperte da centinaia di blasoni delle famiglie reali e nobiliari del
mondo.
L’audioguida ci accompagna nella visita che ci prende tutta la mattina
e
quando, dopo altre mille foto approfittando del sole,
usciamo decidiamo di sederci su una panchina davanti al lago, proprio
all’ingresso, per fare il nostro pic-nic. Appena finiamo di mangiare vediamo
arrivare la barca che fa il giro del laghetto, sempre compreso nella Copenaghen
card, quindi ne approfittiamo. Il giro è veloce ma ci permette di avere delle
vedute particolari del castello e dei giardini: molto bello.
Scendiamo dove
siamo saliti e ci dirigiamo verso i giardini. Sia il parco che i giardini del
castello sono curatissimi ed è bello girarli partendo dall’alto per poi
ridiscendere in riva al lago.
Il tempo vola e decidiamo di riprendere la via
della stazione per tornare verso Copenaghen dove arriviamo poco dopo le 17.
Il tempo è bello e
decidiamo di andare al Tivoli ma prima voglio assolutamente andare a vedere la
statua di C.H. Andresen che si trova dall’altra parte della strada rispetto uno
degli ingressi del Tivoli.
Presa visione della statua e fatte le foto di rito
entriamo nel parco divertimenti nel centro cittadino.
Io non amo le giostre, o meglio, il mio stomaco non sopporta
neppure che io giri su me stessa per più di una volta, ma devo ammettere di
essere rimasta affascinata dalla grande quantità di attività che si possono
fare in questo parco. E’ vero che non è enorme ma ogni angolo è curato e caratterizzato,
gli spettacoli teatrali, i concerti jazz, persino i ristoranti e locali dove
rifocillarsi sono incredibili.
Il tempo vola e sono le 20.00, decidiamo di
fermarci a mangiare qui per poter poi vedere la meraviglia del parco
illuminato.
Dopo cena il giro al parco illuminato ci lascia senza fiato: quando la luce naturale si affievolisce si accendono le mille luci del Tivoli che lo rendono un luogo magico.
Scopriamo poi che alle 22.45 sono previsti i fuochi d’artificio e decidiamo di fermarci, nonostante il freschino, per noi che siamo in maniche corte, inizia a farsi sentire. Ci troviamo un posticino sulle panchine davanti al teatro da cui dicono si apprezzeranno meglio i fuochi ed attendiamo. I fuochi partono in sordina… ma quando poi prendono il ritmo lo spettacolo diventa incredibile ed è un crescendo di forme, colori ed esplosioni per 15 minuti con un finale che riveste il cielo ormai buio di un’infinità di stelline dorate. Stremati ma soddisfatti torniamo in albergo per il meritatissimo riposo.
Dopo cena il giro al parco illuminato ci lascia senza fiato: quando la luce naturale si affievolisce si accendono le mille luci del Tivoli che lo rendono un luogo magico.
Scopriamo poi che alle 22.45 sono previsti i fuochi d’artificio e decidiamo di fermarci, nonostante il freschino, per noi che siamo in maniche corte, inizia a farsi sentire. Ci troviamo un posticino sulle panchine davanti al teatro da cui dicono si apprezzeranno meglio i fuochi ed attendiamo. I fuochi partono in sordina… ma quando poi prendono il ritmo lo spettacolo diventa incredibile ed è un crescendo di forme, colori ed esplosioni per 15 minuti con un finale che riveste il cielo ormai buio di un’infinità di stelline dorate. Stremati ma soddisfatti torniamo in albergo per il meritatissimo riposo.
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