Ultimo giorno di Copenaghen card, quindi cerchiamo di
sfruttarla al meglio. Partiamo con il visitare il municipio che, anche se
gratuito, domani, essendo domenica, sarebbe chiuso e non potremmo quindi
visitarlo. Appena entrati dall’ingresso centrale entriamo nella sala a destra
che è quella degli orologi astronomici risalenti al XIX secolo con i meccanismi
ancora funzionanti.
Poi passiamo al grande salone centrale che al momento è occupato da una mostra, da qui, guardando verso l’alto, si possono ammirare le terrazze dei piani superiori costellate di bandiere biancorosse.
Saliamo al primo piano da cui ammiriamo dall’alto l’atrio in cui eravamo poco prima, non riusciamo però a salire ai piani superiori: le scale sono chiuse dai tendinastri… oggi è sabato e ci sono un sacco di matrimoni, forse è per lasciargli un po’ di privacy.
Poi passiamo al grande salone centrale che al momento è occupato da una mostra, da qui, guardando verso l’alto, si possono ammirare le terrazze dei piani superiori costellate di bandiere biancorosse.
Saliamo al primo piano da cui ammiriamo dall’alto l’atrio in cui eravamo poco prima, non riusciamo però a salire ai piani superiori: le scale sono chiuse dai tendinastri… oggi è sabato e ci sono un sacco di matrimoni, forse è per lasciargli un po’ di privacy.
Usciti dal Municipio decidiamo di andare a fare un altro
giro con il battello per i canali, questa volta, sempre usando la Copenaghen
card, approfittiamo del Gran Canal Tour che parte da Gammel Strand.
Quando arriviamo vediamo che il battello è già per metà pieno, saliamo e quando il battello è bello pieno si parte. A farci da guida c’è un simpatico ragazzo che parla tranquillamente il danese, l’inglese e l’italiano e il “capitano Iorg” è un gran bel vedere! Partiamo e ripercorriamo lo stesso giro della scorsa volta ma è sempre bello e interessante. Il tour dura un’ora e ci riporta da dove siamo partiti.
Scendiamo, anzi, sbarchiamo, e via verso la prossima meta: il Den Blå Planet, l’acquario nazionale. Sbaglio a leggere la mappa e ci dirigiamo verso la stazione della metro Christianshavn mentre sarebbe stata più vicina e comoda Kongens Nytorv. Vabbè, poco male, sono quattro passi in più. Prima di prendere la metro decidiamo di mangiare qualcosa, in modo da non essere distratti dai crampi della fame durante la visita all’acquario.
Quando arriviamo vediamo che il battello è già per metà pieno, saliamo e quando il battello è bello pieno si parte. A farci da guida c’è un simpatico ragazzo che parla tranquillamente il danese, l’inglese e l’italiano e il “capitano Iorg” è un gran bel vedere! Partiamo e ripercorriamo lo stesso giro della scorsa volta ma è sempre bello e interessante. Il tour dura un’ora e ci riporta da dove siamo partiti.
Scendiamo, anzi, sbarchiamo, e via verso la prossima meta: il Den Blå Planet, l’acquario nazionale. Sbaglio a leggere la mappa e ci dirigiamo verso la stazione della metro Christianshavn mentre sarebbe stata più vicina e comoda Kongens Nytorv. Vabbè, poco male, sono quattro passi in più. Prima di prendere la metro decidiamo di mangiare qualcosa, in modo da non essere distratti dai crampi della fame durante la visita all’acquario.
Proprio davanti la metro c’è una delle tante panetterie
della catena Lagkagehuset in via Torvegade 45. Prendiamo due
pizzette, al prosciutto per me, al salame per Andrea, e da dividere un
croissant salato con un wurster. Tutto ottimo!
Con il pancino pieno prendiamo la metro in
direzione dell’aeroporto e scendiamo alla fermata Kastrup. Seguiamo le
indicazioni per arrivare all’acquario e con una passeggiata di una decina di
minuti, forse meno, ci siamo. La struttura esterna è davvero molto particolare,
peccato che ci un parcheggio proprio davanti a rovinare l’insieme della
visione. Entriamo, facciamo i biglietti e lasciamo lo zaino nei soliti
armadietti, questo vuole 10 corone che però non ridarà. Iniziamo l’esplorazione
delle tre sezioni dell’acquario, simpatiche le lontre, colorata e variopinta la
lunga vasca della barriera corallina e c’è da rimanere a bocca aperta davanti
alla grande vasca dedicata all’oceano.
Però me lo immaginavo un po’ più grandino come acquario. La visita è quindi abbastanza veloce e una volta usciti, avendo ancora un po’ di tempo prima della chiusura della maggior parte delle attrazioni, decidiamo di andare allo zoo che chiude alle 18.00.
Riprendiamo
la metro e scendiamo a Frederiksberg e ci facciamo una bella passeggiata fino
all’ingresso dello zoo. Però me lo immaginavo un po’ più grandino come acquario. La visita è quindi abbastanza veloce e una volta usciti, avendo ancora un po’ di tempo prima della chiusura della maggior parte delle attrazioni, decidiamo di andare allo zoo che chiude alle 18.00.
Entriamo alle 16.20 ed è un peccato perché lo zoo è grande e il tempo per vederlo poco accidenti! Cartina alla mano iniziamo a concentrarci sulle zone che ci interessano maggiormente. In questo periodo, allo zoo, sono arrivati tanti cuccioli ed hanno preparato una piantina speciale dove vengono segnalati. Vediamo i leoncini, tenerissimi e che spettacolo il leone!
Gli orsi polari facevano un po’ tristezza invece. Poi i babbuini, le renne, l’orso bruno e poi ecco l’elefante con il suo cucciolo.
Foche, pinguini e i canguri che hanno un recinto in cui si può entrare e passeggiare proprio a fianco di questi particolarissimi animali… anche qui vediamo una mamma canguro con il suo piccolo nel marsupio.
Riprendiamo il giro vedendo i cammelli prima di attraversare il sottopasso che ci porta nell’altra zona dello zoo dove troviamo i rinoceronti, le giraffe con i loro piccoli e come sorpresa finale vediamo due mamme ippopotamo con i loro cuccioli che nuotano nella loro grossa vasca.
Il tempo è proprio volato e alle 18.00 usciamo dallo zoo.
Proprio qui davanti ci sono le cisterne che sono state trasformate in zone espositive per particolari esibizioni. Decidiamo di farci un giro e finiamo con il girovagare per questi ambienti bui e umindi con una lanterna di carta per esplorare la mostra di Sambuichi.
Riemersi dalle cisterne decidiamo di attraversare il parco
per arrivare alla fermata della metro di Fasanvej in direzione Nørreport
dove cambiamo mezzo: prendiamo il treno per arrivare alla stazione centrale. Breve tappa in albergo per metterci una felpina visto che dopo cena gireremo per fare qualche foto della città illuminata e altro compito che ci spetta inizare a prearare i bagali: domani si torna a casa. Mangiamo ancora da Magasasa e questa volta, oltre ai noodles, ci concediamo un piattone di gamberetti fritti da dividere.
Rifocillati dalla cena ci avventuriamo per le strade di Copenaghen ma ci accorgiamo presto che l’atmosfera è particolare: è la serata di chiusura del Pride e la piazza del Municipio è un delirio di gente. Ci dirigiamo verso Nyhaven per fotografare il famoso canale con le luci artificiali dei tanti locali presenti ma, ad essere sincera, mi ha un po’ deluso: lo pensavo molto più suggestivo.
Completata la nostra missione torniamo in albergo cercando di evitare la piazza del Municipio che a quest’ora starà esplodendo di gente.
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