Oggi partiamo proprio male: il posticino dove volevamo fare colazione è chiuso: alle 9.00? Decidiamo allora di trovare un'alternativa vicino al capolinea del 28 visto che il programma della mattinata prevede il mitico giro in tram. Quando raggiungiamo il capolinea, però, vediamo che c'è già coda quindi la colazione è posticipata. Dopo un paio di scene tragi-comiche di file rispettate e no (e, stranamente, non c'entravano degli italiani) riusciamo a salire e addirittura a sederci.
Rifocillati dalla tarda colazione partiamo a visitare questa zona della città: partiamo appunto dalla Basilica. Per prima cosa facciamo i biglietti per salire sul tetto: ovviamente c'è tutta un'attorcigliata scala a chiocciola che ci attende ma che vista da quassù!
e possiamo persino sbirciare le navate della basilica.
Quindi proseguiamo la nostra visita attraversando la strada e raggiungendo i giardini, piccola pausa su di una panchina
e poi via verso il MIRADOURO ST. CATERINA: che faticaccia! Tante foto al panorama e continuiamo poi verso Cais do Sodre per prendere il traghetto per Cacilhas.
Arrivati, in attesa del bus 101 che ci porterà al Cristo Rei facciamo qualche foto al panorama.
L'autobus s'inerpica per le strade a volte veramente strette e quando arriviamo: è veramente altissimo! Con l'ascensore e dopo un paio di rampe di scale (ma va???) siamo in cima e andrea si sbizzarrisce nelle foto d'autore.
Anche da giù, però, la vista è spettacolare, soprattutta quella sul ponte del 25 aprile.
riprendiamo l'autobus per tornare al porto ma anzichè riprendere il traghetto decidiamo di visitare la fregat Ferdinando II e gloria. La visita ci occupa un bel po' di tempo: di può scendere per i diversi ponti e ogni angolo è una potenziale foto. Non ci siamo accorti ma è pomeriggio inoltrato e neppure abbiamo pranzato.
Così riprendiamo il traghetto per tornare a Cais do Sodré con tappa tattica da Time Out per una cena anticipata.
Torniamo a piedi verso l'albergo e decidiamo di concederci un paio di dolcetti da asporto: avendo saltato il pranzo ce li meritiamo prorpio.
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